Buongiorno,
siamo ancora chiusi. Almeno fino al 25 marzo, poi si vedrà, ma stiamo inventando qualcosa (e magari ci riusciremo) per non perderci di vista. Nel frattempo cerchiamo di mantenere aperto un dialogo.
Il coronavirus continua a tener banco ovunque, non potrebbe essere altrimenti. Noi contribuiamo così: con una lettura sulla vulnerabilità umana di Alain de Botton che prende spunto dalla Peste di Camus; con un intervento di Telmo Piovani sull'evoluzionismo e con la riflessione sulla ricostruzione dello spazio politico dopo l'eclisse della politica di Giorgia Serughetti.
Mancano le presentazioni di libri? Anche a noi, ma Laterza ha attivato una rubrica quotidiana di incontri con l'autore molto interessante. Se invece vi siete dati alla scrittura, la Scuola di Belleville sta proponendo incontri in attesa che passi. Se vi piacciono i podcast Storie della quarantena (a cura dell'attrice Letizia Bravi) fa il caso vostro.
Consigli di lettura (da soddisfare quando riapriamo, possibilmente)? 'Città sola' di Olivia Lang per iniziare, 'Grand Union? di Zadie Smith per proseguire, oppure ''Americanah' di Chimamanda Ngozi Adichie per scoprire cosa significhi essere neri in America e americani in Nigeria.
Sul nostro sito trovate anche la recensione di Carlo Simoni a 'Notte inquieta' di Albrecht Goes, ovvero a come restare umani nella guerra.
Se state guardando fuori dalla finestra, partecipate al racconto a più voci «Finestre sull'Italia» di Matteo Pericoli. Per i più piccoli segnaliamo invece «Colora che ti passa», progetto collettivo promosso da tanti illustratori italiani. Se volete raccontare la storia di questo microbo venuto da lontano, infine, ecco la Guida galattica al coronavirus.
Una doverosa sottolineatura: tanti operatori e operatrici delle cooperative che animano il progetto di ArticoloUno in queste giornate intense sono impegnati nella gestione dei servizi, dal centro diurno L'Angolo (che ha aumentato gli orari) ai luoghi dove i senza casa trovano un posto per dormire e un pasto, fino ai ragazzi adolescenti in comunità. Qui trovate la testimonianza di una operatrice che dà spazio ai pensieri dei ragazzi.
Non resta che salutarci, ricordandovi che tanti musei stanno proponendo visite virtuali. Tra questi anche Brescia Musei.
Continuate a seguirci anche sui nostri social (facebook e instagram) se potete e avete voglia, perché siamo attivi anche lì. Se invece avete articoli o interventi da segnalarci, scriveteci a redazione@nlr.plus