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ABBIAMO CURA DEL PAESE

ABBIAMO CURA DEL PAESE
Ieri 14 giugno l'Assemblea Nazionale: alcuni passaggi del discorso del Presidente Gardini

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ABBIAMO CURA DEL PAESE: È il titolo della nostra assemblea. Perché? Lavoro e inclusione sociale sono il filo conduttore dell’azione delle cooperative che creano lavoro in Italia dove pagano le tasse, distribuiscono ricchezza e non delocalizzano. Rispondono ai bisogni delle comunità. Realizzano il 25% dell’agroalimentare Made in Italy. Rappresentano il 30% della distribuzione al consumo e al dettaglio, il 19,6% degli sportelli bancari e portano servizi di welfare a 7 milioni di italiani. Le cooperative sono protagoniste dello sviluppo del Paese e sono l’ossatura di quella parte di economia sociale che si fa carico di aiutare l’Italia a crescere in modo sostenibile. La cura del Paese è per noi quel «Mi importa, ho a cuore» di Don Milani. È lo stesso impegno a cui ci richiama Papa Francesco. L’azione di Confcooperative nel solco della dottrina sociale (fonte Centro Stuti Confcooperative).

Mismatch: il lavoro c’è mancano i lavoratori. «Il mismatch mina la competitività delle imprese, costa 1,2% di Pil e 21 miliardi di euro (Stima CENSIS). Riguarda le imprese, grandi piccole e micro: 1 nostra cooperativa su 2 non trova le figure di cui necessita. Le nostre imprese occupano 540.000 persone, ne potrebbero assumere altre 30.000, ma non trovano professionalità, dal socio sanitario all’area tecnico scientifica, dall’agroalimentare al trasporto e ai servizi turisti e culturali». (Fonte Centro Studi Confcooperative).

Cresce il PIL più delle aspettative, ma aumentano le diseguaglianze:

POVERTÀ LAVORATIVA: «Abbiamo 3,8 milioni di lavoratori poveri che ricevono una retribuzione annuale uguale o inferiore ai 6.000 euro». (fonte Censis su dati ISTAT/Eurostat)

POVERTÀ FAMIGLIE «le famiglie in povertà assoluta sono 1,9 milioni, erano 800.000 nel 2005: parliamo di 5,6 milioni di persone. La povertà relativa riguarda invece 2,9 milioni di famiglie e 8,8 milioni di persone». (fonte Censis su dati ISTAT/Eurostat)

POVERTÀ EDUCATIVA: «500.000 giovani, più di 11 giovani su 100, nella fascia 18-24 anni, abbandonano i percorsi di formazione senza aver conseguito un titolo di studio». (fonte Censis su dati ISTAT/Eurostat)

POVERTÀ SANITARIA: «Drammatica la situazione del 12% di italiani che nel 2022 hanno scelto di non curarsi per mancanza di disponibilità economica pur avendone bisogno per risorse economiche scarse» (fonte Censis su dati ISTAT/Eurostat/Ministero Salute)

POVERTÀ ABITATIVA: «circa 3 milioni di famiglie vivono nel sovraffollamento e lo indicano come il principale fattore di tensione e di criticità per la propria condizione personale. Il fenomeno riguarda 1,8 milioni di famiglie che vivono in affitto, il 35,6% del totale e 1 milione di famiglie proprietarie».
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